Il visto per i Nomadi Digitali dell’Italia è entrato in vigore il 4 aprile, con l’obiettivo di attrarre lavoratori remoti qualificati provenienti da paesi extra-UE. L’Italia ha ufficialmente lanciato un visto specificamente progettato per i lavoratori remoti qualificati non appartenenti all’Unione Europea.
Secondo un rapporto pubblicato da EuroNews, il programma, attivo dal 4 aprile 2024, mira ad attrarre talenti di alto livello da tutto il mondo, permettendo ai nomadi digitali di vivere e lavorare in Italia per un anno, con la possibilità di rinnovo annuale.
Per essere idonei al visto, i candidati devono dimostrare un reddito annuo di almeno 28.000 euro, avere una copertura assicurativa sanitaria completa, fornire la prova di una sistemazione adeguata e mostrare una storia di lavoro remoto di almeno sei mesi, compresa una dichiarazione del loro datore di lavoro. Il visto consente inoltre ai nomadi digitali di portare con sé i propri familiari, previa approvazione da parte delle autorità di polizia italiane. Attualmente, oltre 50 paesi in tutto il mondo offrono visti per nomadi digitali e questa tendenza è destinata a crescere, poiché sempre più nazioni riconoscono i benefici economici derivanti dall’attrarre questi professionisti. I nomadi digitali che viaggiano contribuiscono all’economia locale senza gravare sul mercato del lavoro, poiché portano con sé il proprio impiego. Una valutazione attenta dei benefici economici ha recentemente spinto paesi come il Sudafrica e il Giappone a sviluppare i propri programmi di visti.
L’introduzione del visto specializzato da parte dell’Italia è prevista per attirare lavoratori remoti nel Paese, offrendo loro l’opportunità di vivere in una delle destinazioni turistiche più amate al mondo, mantenendo il proprio lavoro a distanza. Con l’aumento dell’interesse da parte di altri paesi per programmi di visti specializzati, il visto per Nomadi Digitali dell’Italia posiziona il Paese come una destinazione attraente per i professionisti in movimento.
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